Sergio Rossi – Tolgo il camice e scappo
Per frenare la fuga del personale infermieristico Berna progetta di accorciare la settimana lavorativa di due ore. Un piccolo cerotto su un malessere profondo
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Per frenare la fuga del personale infermieristico Berna progetta di accorciare la settimana lavorativa di due ore. Un piccolo cerotto su un malessere profondo
• – Aldo Sofia
Con una procedura che ha sorpreso e suscitato perplessità, Norman Gobbi annuncia tramite il suo legale di lasciare, temporaneamente, la direzione politica della polizia, ma non quella della magistratura. Il Consiglio di Stato accetta la decisione. E intanto spunta una lettera anonima
• – Redazione
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• – Redazione
Centovallina, un intervento radicale che comprometterebbe la natura pratica ed estetica di un'opera che é sotto protezione degli insediamenti svizzeri da proteggere - Di Simona Procacci e Rocco Vitale
• – Redazione
Di Nathalie Tocci, La Stampa Che sia in corso una pericolosa escalation nell’invasione russa dell’Ucraina è sotto gli occhi di tutti. Per la prima volta il Cremlino ammette che...
• – Redazione
Un'inchiesta del New York Times e del Fuller Project rivela come in Maharashtra le due aziende siano legate, attraverso l’industria dello zucchero, anche ai matrimoni infantili e a trappole finanziarie che portano le donne alle isterectomie
• – Redazione
Anche la destra “conservatrice” è, in fondo, un prodotto dell’illuminismo, ma non certo nelle forme in cui si sta manifestando e sta dettando l’agenda politica anche nel nostro Paese
• – Silvano Toppi
In un susseguirsi di comunicati e di prese di posizione, tiene banco, nella cronaca politica, il misterioso “caso” dell’incidente automobilistico che ha avuto per protagonista Norman Gobbi e che pare destinato a dover trovare, da qualche parte, nella polizia, un fantomatico “colpevole”
• – Rocco Bianchi
Ci vuol ben altro delle 38 ore settimanali proposte dal Consiglio federale, o del messaggio cantonale Pro-San per il rafforzamento della formazione professionale - Di Raoul Ghisletta
• – Redazione
Come stanno reagendo gli israeliani alle conseguenze politiche (ma non solo) della tragica ritorsione che colpisce la popolazione palestinese di Gaza, e non Hamas
• – Aldo Sofia
È un anniversario importante, quello del centenario della nascita di Giorgio Orelli, il massimo autore letterario della Svizzera italiana, uno dei grandi nomi della poesia italiana del secondo Novecento.
È un’occasione irrinunciabile, per tornare a ricordarne l’opera in versi e in prosa disseminata con parsimonia in raccolte distillate negli anni, anzi nei decenni, come tangibili testimonianze di un lavoro di costante revisione e riconsiderazione della propria produzione.
Ma è anche una ricorrenza che induce, doverosamente, a tornare con la memoria non solo ai versi, alle prose, alle “letture critiche” che Giorgio Orelli ci ha regalato nel tempo, fino agli ultimi giorni prima della sua scomparsa, il 10 novembre 2013, ma pure ad una sua “presenza”, decisiva per molti autori di lui più giovani, che in lui hanno avuto un punto di riferimento culturale quanto umano.
Con la bonaria discrezione che gli era propria, Giorgio Orelli ha seguito, assecondato, consigliato, promosso tutte le maggiori voci del panorama letterario svizzero-italiano degli ultimi decenni.
Una discrezione, che sta dentro il fulcro di una delle sue prime notissime poesie, “Nel cerchio famigliare”, in una chiusa che, nell’asserzione “Ed io, restituito/ a un più discreto amore per la vita”, rimanda ad un modo d’essere che si muove fra alta cultura e natura vallerana, sapienza critica ed ironia, persino, e spesso, autoironia.
Quella discrezione, appunto, è ancora e sempre quella che collega e raduna, come in un “cerchio famigliare”, scrittori ed amici nel volerlo ricordare in questa sede.
Non per celebrarlo, non per dar conto con letture critiche o saggi, di quanto ancora sia presente e ricca di echi la sua opera, ma per ricordarlo, più semplicemente, ma non meno significativamente, attraverso l’evocazione di un momento, un’immagine, una lettura, un’istantanea, che raccontino, in modo originale, un Orelli vissuto come amico, maestro, compagno di viaggio, affettuoso e affascinante affabulatore.
“Naufraghi/e” propone qui la pubblicazione di una serie inedita di “omaggi” di autrici e autori di diverse generazioni, che hanno accolto con convinto entusiasmo, l’invito di proporre il proprio “privato” Giorgio Orelli, in una collana di ricordi che rimandino, di volta in volta, ad uno specifico testo del poeta.
Dieci autrici ed autori hanno aderito all’iniziativa: con loro, grazie a loro, qui sulla zattera dei Naufraghi, abbiamo così l’occasione di scoprire un Orelli diverso, magari sconosciuto, di far luce sulla sua umana eredità e di rileggere, in modo nuovo, alcuni dei suoi testi più significativi, raccolti in un’ideale “antologia collettiva” frutto del contributo di un “cerchio famigliare” che a Giorgio Orelli deve, anche, “un più discreto amore per la vita”.
Calendario delle pubblicazioni
20 maggio: Anna Felder – Fabio Pusterla
21 maggio: Pietro De Marchi – Pietro Montorfani
22 maggio: Yari Bernasconi – Paolo Di Stefano
23 maggio: Tommaso Soldini – Laura di Corcia
24 maggio: Antonio Rossi – Alberto Nessi